sabato 16 maggio 2009

Le scorie dell’inceneritore da Acerra al Vesuvio


Ormai non ci sono più alibi: le scorie dell’inceneritore di Acerra saranno smaltite nella discarica di Terzigno, pronta per la metà di giugno. A confermarlo è lo stesso Commissariato di Governo, in una ordinanza (n°48 del 3 marzo 2009) inviata al comune vesuviano che ospiterà da qui a poco il mega sversatoio per i rifiuti provenienti da tutta la provincia napoletana. La nota recepisce, in allegato, un documento redatto dalle imprese Ecodeco (gruppo A2A) ed ASIA che descrive nei dettagli come si dipanerà l’azione di progettazione esecutiva, di realizzazione e gestione del sito ubicato in località Pozzelle.

“Si è considerato di utilizzare le scorie provenienti dall’attività del termovalorizzatore di Acerra quale materiale di copertura giornaliera. Tale intervento, consente di ridurre l’impiego di materiale naturale proveniente da cava e garantisce il corretto smaltimento di materiale prodotto nella fase del ciclo integrato dei rifiuti, con vantaggi di sostenibilità e di protezione dell’ambiente”, così recita il puntoB del documento, che in sostanza comprende anche l’offerta economica, 22.719.000 euro, per svolgere il lavoro sporco.

Ma c’è di più: per quanto riguarda il recupero del percolato, le imprese affidatarie hanno pensato bene di “progettare, realizzare e gestire un impianto di trattamento del percolato, con tecnologia analoga a quella prospettata nel progetto definitivo, ma di maggiore capacità rendendolo idoneo a servire non solo l’impianto in oggetto, ma anche altri impianti operativi sul territorio e/o previsti nelle prossimità”.

In sostanza si accoglieranno in zona liquami putrescenti ed altamente inquinanti da ogni dove. Un’ultima cosa è degna di nota per ciò che concerne le linee di indirizzo che Governo ed imprese designate stanno proponendo per l’area in questione. Ci riferiamo alla questione della bonifica del territorio, che già sconta la presenza dell’ex-discarica SARI che da oltre vent’anni inquina silenziosamente le falde del vulcano, i suoi abitanti. Il puntoAdel documento recita limpidamente che “l’attività di eventuale bonifica del sito della discarica conseguenti alle analisi ed indagini, preliminare all’esecuzione delle opere di costruzione e gestione, non sono previste nell’ambito dell’offerta di seguito riportata”.

In pratica ciò che manca sono i soldi per il disinquinamento del pregresso e del futuro. Come dire: i finanziamenti ci sono solo per distruggere, non per risanare.

“Per quanto concerne le scorie dell’inceneritore di Acerra, sperando che questo non vada mai in funzione, l’ordinanza che tanto clamore sta creando non fa altro che confermare alla lettera ciò che già un decreto-legge (90/08) ed il bando di gara per la gestione della grande opera prevedevano”.

Così commenta Pasquale, del Movimento difesa del territorioAreaVesuviana, e continua: “Questi materiali nocivi, tra cui metalli pesanti polverizzati, furani e sostanze dal peso molecolare alto, per legge dovrebbero essere tombati in discariche di seconda categoria “B1”. Portarli a Terzigno sarebbe un atto criminale. La cosa che però più ci stupisce è che qualche politicastro solo adesso si accorge del disastro che questo territorio sta subendo. Qualcuno cerca di speculare anche sulle situazioni drammatiche, come sempre. Due anni fa quando la forza popolare era preponderante tali soggetti nemmeno si vedevano. Oggi, dopo che il piano strategico di devastazione ambientale di tutto il territorio regionale, e non solo dell’area vesuviana, è passato in modo virulento sui corpi delle comunità in lotta è da sciacalli sventolare incredulità e svanite speranze. Siamo sempre più convinti che per arginare lo scempio l’unica strada è quella di ridare forza e voce agli unici soggetti che storicamente hanno sempre lottato per istituire e difendere il diritto alla salute, popolo e classe lavoratrice. Pena il rimanere soli ed isolati in un inimmaginabile merdaio”.

Vincenzo Iandolo

Fonte: www.insomma.it

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