venerdì 1 maggio 2009

PROCESSO BASSOLINO, SODANO: VERIFICARE EVENTUALI CORRUZIONI

30 APR (Velino/Velino Campania)

Tommaso Sodano, ex senatore di Rifondazione Comunista ora in corsa per la Presidenza della Provincia di Napoli, e' stato il primo a denunciare le irregolarita' nella gestione dei rifiuti. Quanto emerge dalla fase dibattimentale del processo in corso a Napoli. e che vede imputati tra gli altri il governatore Antonio Bassolino e i vertici della Impregilo, non stupisce minimamente l'esponente della sinistra. Secondo la ricostruzione dei pm emergono particolari inquietanti.

"Non mi stupisce nulla. Quello che e' stato detto fin ad oggi, e in particolare quanto emerso dall'udienza di mercoledi', altro non e' che il mio esposto dell'11 febbraio del 2002. I pm hanno approfondito le mie denunce. Che cosa l'ha spinta a denunciare? Due tipi di riflessioni. La prima: la gara non poteva che essere vinta dalla Fibe. Era l'unica azienda che si era proposta di smaltire i rifiuti per 87 lire al chilogrammo, le altre come Enel e Ansaldo avevano offerto 27 lire in piu'. Ma la chicca e' un'altra: i tempi di consegna dell'impianto. La Fibe assicurava 300 giorni per la consegna dell'impianto "chiavi in mano".

Le altre societa' stimavano invece 390 giorni. Insomma, per 90 giorni e 27 lire in piu' si e' affidata la gara a una societa' senza valutazioni di impatto ambientale. Assurdo no? Secondo i pm un punto fondamentale dell'inchiesta e' il pagamento della tariffa Cip6? L'ho detto ai pm nelle mie audizioni: durante la gara, all'epoca di Rastrelli commissario straordinario e Ronchi ministro dell'Ambiente, venne stabilito che il 35 per cento dei rifiuti doveva essere raccolta differenziata e quindi gestito dai Comuni; la restante parte, vale a dire il 65 per cento, doveva essere smaltito per il 50 per cento. Cioe' andava smaltita la meta' del 65 per cento. E invece che succede secondo lei? Nel contratto questa norma scompare. Al commissariato tutto viene cambiato. Insomma, alla firma di Bassolino arriva un contratto stravolto e che consente di bruciare tutto, il 100 per cento dei rifiuti. Quindi aumentavano gli introiti per la societa' aggiudicatrice della gara? Raddoppiavano.

Il guadagno relativo alla tariffa Cip6 sarebbe ammontato circa a 700 miliardi. Come fa a quantificare? L'ho fatto a suo tempo valutando il numero di cosiddette ecoballe, ma non e' finita qui. Prima hanno autorizzato lo smaltimento di un doppio quantitativo, poi c'e' stato un secondo regalo alla Fibe: e' stato autorizzato lo stoccaggio di ecoballe nel territorio regionale mentre nel capitolato di spesa questa era un'incombenza della societa' aggiudicatrice. E nessuno avrebbe scoperto nulla se non avessi denunciato. Cosa deve emergere ancora, secondo lei? Bisogna capire le responsabilita' anche soggettive. Ho fatto denunce perche' la struttura commissariale ha pesanti colpe, ma va verificato se ci sono stati arricchimenti personali al di la' dell'incapacita' gestionale".

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