venerdì 22 maggio 2009

MA IL TERMOVALORIZZATORE DI ACERRA FUNZIONA?


Il termovalorizzatore di Acerra funziona? E’ la domanda che spesso viene posta agli operatori dello sportello regionale dell’Associazione Codici Campania che per tale motivo ha deciso di inviare una missiva contenente la stessa domanda all’Osservatorio Ambientale del termovalorizzatore di Acerra, istituto dall’O.P.C.M. 3730 il 07 gennaio scorso, chiedendo alle autorità incaricate di fare chiarezza sul mistero dell’impianto costruito ad Acerra.

La richiesta è stata inviata al Dott. Coccolo - Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della protezione civile – Presidente; Dott. Ventresca – Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare; Prof. Ing. Pirozzi – Regione Campania; Ing. Celano – Provincia di Napoli; Ing. Russo Spena – Comune di Acerra; Dott.ssa Vito – ARPA Campania; Dott. Palombino – ASL NA4; Dott. Paolella – epidemiologo locale, ovvero tutti i componenti dell’Organismo, ed infine alla A2A che ha vinto la gara d’appalto per la gestione dell’impianto l’impianto e che per tale motivo ha istituito una società in zona denominata Partenope Ambiente.


"Allo sportello regionale – spiega Giuseppe Ambrosio, segretario regionale di Codici Campania – arrivano quotidianamente domande sul funzionamento o meno del termovalorizzatore di Acerra. Per tale motivo abbiamo girato la domanda alle autorità competenti per cercare di ottenere finalmente chiarezza sulla vicenda che sembra essere divenuta un mistero tra i cittadini campani".


Ecco di seguito le incertezze e le domande che si evidenziano:

- L’inceneritore di Acerra è costituito da tre parti di cui una contenente le caldaie, la seconda per il filtraggio dei fumi e delle emissioni e la terza per la produzione di energia che verrà trasformata in elettricità per i fabbisogni di circa 200.000 famiglie. Quali famiglie beneficeranno di tale forma alternativa di elettricità?
- Sono stati istituiti due punti informativi posizionati nel comune di Acerra e di San Felice a Cancello collegati 24 ore su 24 con l’impianto. Funzionano?
- Sul sito www.emergenzarifiuticampania.it è possibile controllare le webcam in funzione ma in molti che hanno visitato il sito osservano camini con assenza di fumo e vapori e nessun passaggio nei corridoi di camion che sversano rifiuti. Ogni tanto è possibile notate una jeep della protezione civile e pochi tecnici negli ingressi. I rifiuti di Napoli dove sono finiti?
- Secondo il Presidente Berlusconi "il sito funziona benissimo e l’inquinamento è vicino allo zero nonostante non stia sempre funzionando e che gli stop sono dovuti alla complessità dell’impianto che partirà a pieno regime solo a fine giugno". Sono sfortunati i cittadini che guardano l’inceneritore solo quando non funziona?
- Come mai i cittadini residenti in zona del termovalorizzatore non vedono transitare camion nei pressi dell’impianto ma vedono sversare continuamente i rifiuti a Caivano?
- Si parla della costruzione di altri quattro termovalorizzatori nella regione Campania ma se solo il termovalorizzatore di Acerra consentirà lo smaltimento di circa 600.000 tonnellate di rifiuti all’anno è quindi di circa 2.000 tonnellate di rifiuti al giorno (un terzo di quelli prodotti in tutta la regione Campania), costruire altri quattro termovalorizzatori sul territorio campano è davvero indispensabile?
- La A2A che ha vinto la gara d’appalto per la gestione dell’impianto ha costituito un’apposita società locale chiamata “Partenope Ambiente” che si occuperà prevalentemente della gestione del Termovalorizzatore di Acerra con la sede prevista a Napoli. Quando sarà inaugurata la sede partenopea?
- La stessa società A2A, in un proprio comunicato stampa del 26 marzo 2009 (quindi solo alcuni giorni prima dell’inaugurazione) scaricabile dal sito aziendale, dichiara che sono attualmente in corso le selezioni per circa 150 tecnici che dovranno lavorare nel termovalorizzatore di Acerra e che le scelte privilegeranno soprattutto diplomati e laureati della zona e che presto saranno avviate le attività di formazione e di addestramento. Ma allora chi lavora adesso al termovalorizzatore di Acerra visto che l’impianto sembra essere altamente sofisticato con tecnologia all’avanguardia è in regione nessuno ha un’esperienza tale?


Sempre leggendo il comunicato della stessa azienda il vicepresidente Morgano parla di presa in carico degli impianti e di responsabilità di gestione solo dopo che gli impianti avranno superato i test e i collaudi previsti.


- CDR: le famose ecoballe campane, giacenti al momento presso l’impianto di selezione e trattamento rifiuti di Tufino in provincia di Napoli, saranno conferite presso il termovalorizzatore di Acerra solo dopo il parere positivo dell’Arpac ad essere bruciati nell’impianto. In caso negativo le stesse dovranno essere smaltite presso altri idonei impianti autorizzati. A che punto sono i controlli?
- Sempre per le ecoballe più volte è stato detto che le stesse non erano a norma, quindi già il lavoro dell’Arpac dovrebbe essere superfluo, non idonee ad essere bruciate direttamente perché non separate alla fonte e con imballaggi inquinanti è per tale motivo venivano direzionate in Germania. Ma allora dopo gli eventuali esiti negativi sui controlli effettuati dall’Arpac dovremmo aspettarci di rivedere vagoni ferroviari carichi di rifiuti verso la Germania? Oppure dato il protocollo d’intesa firmato il 26 marzo scorso con un gestore di energia col ripristino del Cip6 – il 7% della bolletta destinato alle energie rinnovabili – il termovalorizzatore funzionerà a pieno regime e si avvierà a bruciare di tutto per produrre energia?
- Nel frattempo i CDR campani stanno producendo "rifiuti a norma" per essere bruciati nel termovalorizzatore di Acerra?

Tra l’altro le indagini effettuate sulla raccolta differenziata in regione, rivelano che la stessa sembra non decollare: difatti è ferma ad un 18,9% , dato sconfortante per il già scarso 20% previsto per fine 2008 e quindi ben lontana dal 25% che dovrà essere raggiunto entro dicembre 2009.

Secondo i dati raccolti dal Sistema Informativo Rifiuti al 30/04/2009 la città di Acerra è ferma al 7,06% ed Afragola al 9,07%. Dati nettamente negativi per le città in cui ha sede il termovalorizzatore.

A questo punto le domande successive le facciamo noi:

- Il fine del termovalorizzatore era quello principalmente di risolvere l’emergenza dei rifiuti campani con la fine di convogli carichi di rifiuti in giro per l’Italia e per l’estero con relativo aggravio e dispendio economico oltre a liberare i cittadini da uno scempio visivo e sanitario impellente, oppure un business da centinaia di migliaia di euro?
- Principale: "ma il termovalorizzatore di Acerra funziona o no?".
- L’emergenza rifiuti in Campania è finita o è appena cominciata?

Queste le domande inesitate che incuriosiscono molti cittadini campani da diversi mesi, che dopo aver assistito ad un primo periodo di svolta, sembravano aver tirato un sospiro di sollievo e chiuso un lungo capitolo nero regionale che li vedeva puntualmente posizionati ultimi nelle liste del rispetto ambientale tra le regioni italiane.

"Ancora oggi i partenopei sono ancora accumunati al problema rifiuti quasi come se ognuno di noi liberamente avesse scelto di respirare e di ammalarsi per un comportamento da popolo maleducato e menefreghista. – commenta Danila Navarra, Responsabile dello Sportello Regionale – Eppure ogni giorno ci imbattiamo in persone che cercano di svolgere al meglio la raccolta differenziata chiedendo a parenti e conoscenti il modo migliore per la sua riuscita, incontriamo cittadini che non si spiegano come mai nonostante in Campania si sia pagata la tassa rifiuti tra le più alte d’Italia ci si è trovati ad essere accostati alla 'munnezza'. A questo punto ci auguriamo che le domande rivolte alle autorità competenti abbiano una risposta, una vera ed esaustiva perché il popolo campano e partenopeo ha sempre continuato a rialzare la testa nonostante vivesse in una realtà difficile. Ora pretende delle risposte vere".

COMUNICATO ASSOCIAZIONE CODICI

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